Pubblicato in: Ragionando di un cane di nome Brik...

Con un sassolino nella scarpa…

Bryce zoppicava, quindi siamo andati a trovare il vet.

Subito il border ha ribaltato la sala d’attesa dello studio veterinario perché era entrato un boxer pericolosissimo, a suo dire, un pitbull travestito da boxer che avrebbe fatto strage dei pazienti in attesa, triturando pure le gabbiette dei gatti. Ma il valoroso border ha dato l’allarme, e lo hanno sentito in tutti gli studi veterinari del Veneto.

Dopo essere stato isolato in una stanzetta perché considerato un millantatore (pare che il boxer in questione strabuzzasse gli occhi e continuasse a balbettare uggiolando “… ma chi io?”) si è lasciato visitare e la vet gli ha estratto dal cuscinetto della zampa ben tre sassolini senza sedarlo. Un assistente teneva stretto il border e lui senza neanche un fiaschetta di whisky o un legno da stringere tra i denti, ha sopportato stoicamente il dolore. Un vero atto di eroismo.

Fasciato, ora indossa una elegante scarpetta da cane da slitta. Molto trendy tra i cani. Quando cammina fa toc toc toc a ogni passo come fosse il Long John Silver dei border, ma per chi ama i pirati non è un problema… diavolo d’un capitano Flint dove hai nascosto l’osso?WP_20150721_10_32_10_Pro

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Dottor Dalì e mister Ago

I gatti son bestie ben strane. Andarci d’accordo significa essere persone aperte e disposte ad accettare un rapporto di amicizia tollerante e non esclusivo. Salvador Dalì, il gatto che mi appartiene solo sul suo libretto sanitario, è sempre stato malaticcio e considerato un tipo non troppo intelligente. Dalì arrivò in un Natale freddissimo, ancora cucciolo. S’acciambellò fuori, al lato della porta d’ingresso, e lì rimase. Gli portammo del cibo ma non mangiò.

Allora non potevamo sapere che i gatti del quartiere lo avevano ben istruito: “Anche se hai fame non mangiare, ti verrà l’acquolina in bocca ma tu resisti. Solo così ti porteranno dentro al caldo e ti daranno cibi squisiti e non avanzi.” “Vale la pena”, insistevano loro e quello resistette.

Fu curato come un principe, vaccinato e sfamato e, illusi noi, pensavamo che fosse per natura un po’ sciocco.WP_20150709_09_12_52_Pro

Tempo fa appresi che il grande giardino dei miei vicini di casa è una specie di circolo ricreativo per gatti. Puoi incontrarci Amilcare, dal pelo lungo e con l’aria da lince; Coda Mozza, il cantore che vaga per i giardini miagolando a squarciagola (è l’unico non sterilizzato della zona, non si sa se canti per disperazione o cerchi ancora moglie dopo quasi un anno); il bianco Pelo Lungo, il nuovo giovane Grigetto, Indiana Jones (che vive con la mia famiglia) e Dalì, detto da noi Peda (da pedalino, calzino in romanesco) oppure detto Ago (da agonia) dai gestori del circolo ricreativo nonché suoi cari amici.

Insomma noi eravamo conviti che chiamando Dalì, Peda, Ago con ben tre nomi, il poveretto avesse le idee confuse, sebbene Bryce sapesse benissimo come il Rosso (già, lo chiamiamo anche così) avesse tre nomi, pardon quattro. Immaginate la mia sorpresa quando appresi dai miei vicini di casa che era una specie di boss. In realtà il furbo Dalì se la cavava male con l’onomastica, ma era il capo indiscusso del circolo ricreativo.

IMG_6509 - CopiaVideo alla mano il dottor Dalì o mister Ago, scaccia a zampate gli altri iscritti al circolo e quelli abbassano lo sguardo e voltano la coda al solo vederlo da lontano. E’ il primo ad abbeverarsi o a sgranocchiare crocchette offerte dagli umani del circolo ed è l’unico che può scegliere il posto al fresco sotto la siepe. Lui con le zampe davanti corte (eredità materna), la coda lunghissima (eredità paterna), con gli occhi da Manga e il granuloma felino è una feroce tigre temuta dagli altri gatti.

Pare porti rispetto solo a Indiana (forse perchè da lui apprese l’uso della magica gattaiola di casa mia e probabilmente si considera il suo giovane padawan), lo incensa di leccatine sul muso e gli gorgoglia miagolii di accoglienza appena lo vede. Effettivamente Indiana Jones, bianco, lustro e muscoloso (grazie alle crocchette solo pesce senza carboidrati aggiunti) è il boss di tutti i giardini, antipatico e testardo come nessuno. 

Sarà perchè ormai Dalì-Peda-Ago-Rosso ha capito d’essere stato smascherato, però, qualche giorno fa, mi è venuto a trovare e dopo una lunga lamentosa overture si è mostrato fortemente claudicante. Si è lasciato visitare, ha atteso che facessi l’ennesima avvilita telefonata al vet e poi ha ingoiato di buon grado l’antibiotico. Sia chiaro che essendo estate, lui vive al circolo ricreativo quindi trovarmelo a casa è stata una sorpresa. Dottor Dalì o mister Ago è stato subito meglio e quindi ho dovuto anche contattare i vicini di casa, gestori del circolo, per terminare la cura con il loro aiuto.

Posso solo aggiungere che qualche notte fa me lo sono ritrovato sul letto, profuso in fusa e in dolci pestatine di zampe sul mio braccio a ricordare quando appena nato spingeva con le zampine sulle mammelle materne per stimolare l’uscita del latte. Alto gradimento nei miei confronti, quindi?

Non credo: i gatti sanno anche essere educati, ringraziano.

Vedi anche: Il potere delle storie (un altro punto di vista)