Pubblicato in: Dialogando con Brik

Cose da border!

Uscire a passe10550047_820764791281935_2976515709617797343_oggio con Bryce non è sempre facile. Se si è in compagnia e qualcuno si allontana dal gruppo, lui si impegna a seguirne le tracce e a recuperalo. Tira e abbaia e devo sgridarlo per la troppa veemenza. E’ un comportamento tipico dei cani da pastore.

Brik: – Un branco è un branco. E’ una questione di senso di appartenenza. Si caccia e si mangia insieme. La Umi e i fratelli si siedono al bar e sbranano le brioche, io caccio le briciole sotto il tavolino. E’ un comportamento tipico da umani.

Bryce, certe volte, insegue le macchine e vorrebbe acchiapparle, vorrebbe poter radunare anche quelle! Ma è un cane forte e io rischio di volare dietro a lui come se fossi un palloncino attaccato al guinzaglio di un border!Foto0263

Brik: – Quando le vedo passare… io non vedo macchine ma pecore, no, caproni, che dico: grosse mucche della val Rendena con il collare di borchie di ferro! Eh sì, mi faccio un viaggetto alla Bob Marley… e scatto ad acchiappare i grossi capi di bestiame. I miei occhi lanciano strali e la mia forza si quadruplica: posso radunarle quelle automobili, posso domarle e ammansirle… forse no, sono ferraglia non pecore lanose da riportare all’ovile. Sono solo scherzi del mio DNA.

Il brik va depallinizzato!

Brik: – Depallinizzarto? … niente scherzi, eh!

OLYMPUS DIGITAL CAMERAParecchio tempo fa Brik era il dominatore assoluto del gioco con la palla: non la restituiva, decideva lui quando dovevi tirargliela e ti abbaiava contro se non lo ascoltavi. Lo faceva con grande eleganza e non te ne accorgevi neanche di ubbidire ai suoi comandi. Piano piano abbiamo riportato la cosa sul piano del “giochiamo insieme”, ma rimango comunque affascinata di come un cane sappia gestire persone e cose con tanta abilità e altrettanta classe.

Brik: – Sono malato di pallinite acuta! Amo acchiappare al volo la pallina (gli umani giocano a squash, no?) e mi piace giocare con chi tira bene, chi lo vuole un lanciatore da schifo nel baseball?  Io ero un ball-trainer prima dell’inizio della depallinizzazione, il grande coach dell’area cani!

Ciò non toglie che io adori Bryce perché il suo muso e suoi occhi sorridono e la sua coda spazzola l’aria rallegrando ogni giornata. Con lui al mio fianco guardo avanti con positività e un pizzico di fortuna in più!

Brik: – Ciò non toglie che io adori la Umi perché serve ottimi pasti, mi porta in uno dei migliori campi per l’agility e durante la giornata mi tiene sempre al suo fianco, così mi sento utile e molto fortunato.

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                                                    Giuli&Brik

 

 

Pubblicato in: Pensieri canini

…prendere con eleganza

( English Version: The-importance-of-stealing-smartly )

Dunque, io sono un border collie. Un cane da gregge. Raduno le pecore sulle lande scozzesi, corro con la coOLYMPUS DIGITAL CAMERAda bassa, il corpo proteso in avanti e gli occhi attenti. Nulla mi sfugge e al fischio del pastore parto come una saetta. Questo dicono di me e questo c’è scritto nel mio DNA. Non tutti i border collie lavorano in Scozia con le pecore, alcuni di noi sono atleti eccellenti o volontari nella Protezione Civile, nel Regno Unito ma anche in altre nazioni.

A me è toccata la Umi.

Non sarà proprio una calamità naturale ma è un bell’impegno e mi tocca fare anche la parte del cane da guardia (che per un border è avvilente). La Umi è un’attaccabrighe. Al parco se un umano disattento lascia che il suo quadrupede sporchi, lei attacca come un rottweiler. E non se la prende mai coi padroni dei cani piccoli, m’è toccato vedermela con un pastore tedesco a pelo lungo. Vebbè, comunque m’è bastato abbaiargli che gli staccavo la pelliccia a morsi e sputavo i peli intrecciati come il cappello di Davy Crockett e quello s’è messo calmo. I cani non sono border.  Poi devo procacciarmi il cibo e quindi lasciare che il mio fratello umano mi insegni dei tricks (cioè dei giochini scemi)… sto imparando “sbam”: sdraiarmi di colpo come se fossi morto. Calcolo di farmi fuori un paio di buste di wurstel, che lui usa a tocchetti come rinforzo positivo, prima di concedergli uno “sbam” perfetto. Comunque, in materia di cibo bisogna affidarsi alla nonna che sarà pure un’anguilla filogatta, ma è molto saggia. Mentre la Umi preparava il formaggio sul tagliere per guarnire la pizza io lo fiutavo. Lo fiutavo e sbavavo. Che ci posso fare se sono un pecoraio? Per un grosso pezzo di caciotta farei uno “sbam” al primo colpo. Insomma fiutavo il caprino sardo che era a un centimetro dal mio naso al limite della tavola e la OLYMPUS DIGITAL CAMERAUmi ha detto: “ E’ un bravo cane non lo ruberebbe mai” (illusa, tsè) e la nonna ha replicato: “Lui è un cane di famiglia (sì,certo che lo sono), non pensa di rubarlo ma di prenderlo e basta (non sono un ladro, eh). Mettiti nella sua testa di border (mah, difficile elevarsi a tanto): il cibo è del branco, come tuo figlio apre il frigo per prendersi una coke, lui si prenderebbe il formaggio.” Ecco: la amo anche se è filogatta. Io non ho i pollici opponibili per afferrare la maniglia del frigo ma la mandibola opponibile per il cacio ce l’ho e non è rubare ma prendere con eleganza!

 

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leggendo tra le righe

Nell’area cani ci si siede sulla panchina e si legge il giornale o si messaggia al cellulare mentre i cani pascolano. Se ne arrivano altri: meglio, i cani giocano tra loro. Uno di taglia piccola si ostina a montare un beagle che paziente lo lascia fare e solo ogni tanto se lo scrolla di dosso. Un giovane meticcio schiaccia il naso sulla rete e mi guarda mentre gioco con Bryce fuori dal recinto. Quello che io e il brik  ci concediamo la mattina quando ci fermiamo al parco è un momento tutto nostro: lui vuole la mia attenzione e io la sua. Io insegno a lui e lui insegna a me. (insegnare non dovrebbe essere mai un verbo a senso unico) Cosa impariamo? A capirci. Perché è bello provare a capire chi si ha vicino, anche se è un cane. Si rimane diversi ma ci si conosce. Il meticcio ci guarda con occhi che mi fanno sentire in colpa. Bryce si lancia al galoppo sul prato allungando il corpo nell’aria come dovesse volare, il pelo è accarezzato dal vento, la lingua penzola, gli occhi ridono. E’ bello anche solo starlo a guardare, regala felicità. Nell’area cani entra un tipo alternativo, fuma la sua cicca e se ne sta in disparte. Anche la sua cagna se ne sta in disparte: è giovane e timida. So che fa pet therapy: quale grande compito ha quella cucciola nella vita? E’ stata affidata a un umano che le è stato affidato. Chissà se è giusto, poi. L’area si svuota e rimante un grosso labrador che fa una grossa cacca. Appena il cane s’accuccia il padrone percepisse un fremito. Che sia il vibrare del cellulare?  Meglio controllare all’istante e visto che uno c’è, dare un occhio alle mail o alle notifiche fb non costa nulla. Niente  d’importante e il cellulare torna Foto0173nella tasca dei jeans. Il Labrador ha finito da un pezzo e il suo umano non si è proprio accorto del bisognino. E’ un’abilità che s’acquisisce con anni d’esperienza quella di non guardare al momento giusto. Mica una cosa improvvisata. Se ci fosse stato il vigile non sarebbe accaduto, ma solo per paura della multa. Siamo fatti così… non tutti, eh!

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la cagnina

Detesto quelli o quelle che entrano nell’area cani e si attaccano al cellulare. Loro chiacchierano e il cane pascola e si annoia.

Stamani entriamFoto0257o il brik e io e una cagnina con cappottino fashion si avvicina per avere la nostra attenzione. Mi sposto per non farmi i cavoli della sua padrona che chiacchiera da-sola-ad-alta-voce col cellulare in tasca e gli auricolari nelle orecchie, ma non c’è nulla da fare quella passeggia e io conoscerò i particolari. Bryce dà alla cagnina un’annusata davanti e due dietro e decide che al momento non è di suo gusto, quindi viene a giocare con me. La bestiola lo segue e a quel punto io dovrei intrattenere entrambi i cani. La guardo, io e Bryce la guardiamo, lui la fissa con i suoi occhi gialli. Se dovessi tradurre quello che leggo nel suo sguardo suonerebbe più o meno così: “Cagnina, sai cosa farei io? Appena lo molla, lo sgranocchierei quel cellulare! Già, non ce la fai con quei dentini, povera cagnina. Allora pisciaci sopra, vedrai con una bella pisciata lo disintegri il cell, lei non ci parla più e viene a giocare con te!”

Sai che ti dico cagnina? Sono d’accordo col brik.

 

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…buongiorno :)

Alle 6:01 suona la mia sveglia. E’ un modellino touch, ma invece del tocco serve una bella sventola! (Se si placasse con un touch sarebbe inutile.) Quindi la mano fa scattare l’interruttore della lampada da comodino, ma gli occhi rimangono chiusi. Sono chiusi eppure avvertono una strana presenza, qualcuno mi osserva da molto vicino. Apro un occhio e mi ritrovo un grosso tartufo nero di border a un centimetro dal naso, apro anche l’altro occhio e metto a fuoco due tondeggianti pietruzze color ambra che studiano il mio viso e due orecchie a parabola orientate su di me pronte a raccogliere ogni respiro, ogni minimo movimento dei muscoli facciali che confermino il risveglio. Una spolverata di coda sul comodino annuncia che ha capito: se hai gli occhi aperti, non dormi!OLYMPUS DIGITAL CAMERA

E lì, me la gioco con la prontezza di riflessi: mezza scivolata, avvitamento e poi zac a sedere sul letto. Le cose sono due: o ho evitato la lavata di faccia che potrebbe arrivare prima di raggiungere il lavandino del bagno oppure rimango bloccata col colpo della strega e non avrò bisogno del latte detergente a risciacquo. (La lingua dei border ricorda il panno caldo dei barbieri di una volta ma è meno profumata.) Nella migliore delle ipotesi, dopo le coccole del caso e la grattata sulla pancia che tonifica il border prima dello stretching mattutino, mi alzo e insieme andiamo a svegliare i ragazzi. Dalla loro oscura dimora arrivano lamentazioni varie e il border trotterella giù in cucina, io lo seguo. Appena Bryce si siede composto davanti alla sua ciotola in paziente attesa arriva giù dalla mansarda anche Indiana Jones miagolando il suo buongiorno e si piazza sulla sedia. Non siamo al completo. Tiro su la tapparella ed ecco l’altro felino di nome Salvador Dalì, lui fino a che la temperatura non scende sotto i cinque gradi, dorme fuori. (Potrebbe entrare, sia chiaro, siamo forniti di bascula per gatti dalla quale è possibile accedere con topi, lucertole o a-mici vari.) Lui si presenta sempre con un miagolio lamentoso. Come quando incontri qualcuno, lo saluti cordialmente ma quello risponde con una litania: “Ho i diverticoli in disordine, mi sono sbocciate le emorroidi e sono esplosi l’herpes oculare e la colite spastica per colpa dell’artrite cronica!”. Ecco, lui è più sintetico e garantisce che una bella panciata mattutina cura ogni malattia. E finalmente siamo tutti in plancia di comando e possiamo fare colazione: il pasto più gustoso della giornata! Crocchette light, senior, grain-free… e biscotti, tè al miele o nero, latte, spremuta dFoto0124i pompelmo o arancia, pane tostato integrale e biologico con marmellate varie e, se è sopravvissuta dal giorno prima, anche torta di mele!

Buona giornata!

Giuli