Premio Rodari 2022 a Borders di Giuliana Facchini, Sinnos Edizioni

«Per l’intelligenza e lo stile personalissimo e avvincente con cui Giuliana Facchini mette al centro un futuro già presente in tante avanzatissime tecnologie e fa emergere nei suoi giovani protagonisti quel bisogno di autonomia che dovrebbe appartenere a ogni individuo. Un romanzo impegnato e “civile” che non cede a tentazioni apocalittiche e moralistiche, ma pone al centro la libertà come elemento insopprimibile di ogni generazione».

Omegna, domenica 23 ottobre 2022

《Buon pomeriggio a tutti e a tutte, grazie agli organizzatori del Premio e del festival dedicato a Gianni Rodari, in particolare grazie al presidente della giuria Pino Boero e ai componenti della giuria Anna Lavatelli e Walter Fochesato per avere assegnato a Borders, pubblicato da Sinnos, il primo premio per la sezione Racconti e Romanzi; complimenti agli altri vincitori e a coloro che hanno ricevuto la menzione. Se il romanzo Borders è dedicato ai miei figli, il Premio assegnatoli desidero dedicarlo a mia madre che è venuta a mancare un anno e un mese fa. Lei lo aveva letto per prima, come accadeva sempre e le era piaciuto. Credo si sarebbe molto emozionata a sapere che Borders ha vinto un premio intitolato a Gianni Rodari. Lei era una maestra, una maestra colta e innovativa per l’epoca, parliamo di cinquant’anni fa, e i libri di Rodari non sono mai mancati in casa, ho riletto la sua copia della Grammatica della fantasia con le sue sottolineature prima di venire qui. Ricordo quando mi capitava di uscire prima da scuola e andare nella sua scuola, dove i bidelli mi facevano entrare, mi conoscevano, allora si poteva, e attraversavo il corridoio con le porte chiuse e, la sua, aperta. C’era silenzio, sembrava che l’aula fosse vuota. Il direttore e i bidelli, si stupivano sempre di quel silenzio. Lei, ogni giorno, l’ultima mezz’ora leggeva ad alta voce. Era una maestra innovativa, forse perfino per oggi. Leggeva Rodari, Verne, Kipling e il suo romanzo preferito era Pinocchio di Collodi e leggeva sempre la versione integrale. Posso risentire la sua voce anche ora: Non è un libro solo da ragazzi, questo. Quindi questo Premio lo dedico a lei, per quanto ha letto ai suoi alunni e alunne, a me, ai miei figli e anche perché mi ha insegnato a credere nei sogni. Il mio è quello di vivere di scrittura e di farlo con coerenza, costanza e un pizzico di incoscienza. Ecco perché per me è tanto importante questo Premio, dato da una giuria autorevole e letteraria, lo considero un invito a non mollare e ad andare avanti con l’onestà che è dovuta al lettore, cercando di dare alla mia creatività forma sempre migliore. Grazie, è una grande iniezione di energia, perché vivere di scrittura è durissimo. Se il Premio lo dedico a mia madre, voglio invece condividerlo con tutti quelli di Sinnos. Tutti e nove. Quindi non solo con la carissima Della Passarelli. Non solo con il curatore e editor Federico Appel e con Emanuela Casavecchi dell’instancabile ufficio stampa, ma proprio con tutti, insomma: nove loro più io, il Premio Rodari 2022 lo condividiamo in dieci. Ultima dedica e condivisione. Borders significa confini, dove non ci sono confini la diversità diventa ricchezza. Una dei protagonisti è Lind, Lindgren, per cui il cognome di una grande scrittrice diventa nome proprio. Astrid Lindgren è stata una donna che ha creduto in se stessa e nelle sue possibilità. Vorrei dedicare il personaggio di Lindgren di Borders a tutte le donne che combattono per poter credere in se stesse, per i propri diritti, per essere libere, perché non esistano confini e disuguaglianze. Grazie.》

Museo Rodari

La mattina dopo nella scuola secondaria di primo grado di Omegna con cinque classi. Incontri belli e vivaci, poi mi preparo a uscire e due ragazze di terza media mi inseguono nel corridoio, mi chiamano, mi raggiungono e poi mi chiedono un abbraccio. Possiamo? mi dicono. Così mi congeda Omegna, lasciandomi ancora una volta senza fiato. Occhi brillanti, sorrisi, un velo di timidezza e belle come poche mi hanno stretto a loro. Ci siamo salutate e poi sono corse in classe. Di umanità abbiamo sempre bisogno, quando arriva così, elargita in dono, a sorpresa lascia senza fiato. Grazie!