Pubblicato in: Fiutando Libri!

Un libro necessario

Un ponte di libri, di Jella Lepman mi ha incantato.

Mi ha incantato l’entusiasmo che pervade l’autrice e che traspare dal suo scritto. L’ entusiasmo è un atteggiamento da prendere con le pinze, pare che oggi gli entusiasti, ne esistono e io ne sono la prova, siano considerati poco eleganti. Eppure l’entusiasmo infuoca un progetto, lo rende vivo prima che sia realizzato, ha il potere di mostrarlo già fatto quando non lo è. L’entusiasmo ha un altissimo potenziale. Spesso nasce dalle macerie come quelle che calpestò Jella Lepman nella Germania del secondo dopoguerra. Un ponte di libri: unire attraverso i libri i bambini delle diverse nazioni in nome di una pace vera e duratura, divenne la missione di Jella Lepman, accesa sempre da un entusiasmo indomabile, anno dopo anno, pagina dopo pagina. E ne valse la pena.

Chi come me ha ricevuto sulla sua copia di Miss Charity una dedica da Marie Aude Murail come questa: Leggere e far leggere, un mestiere, una passione, una necessità e la sente sua, tatuata sull’anima, comprende bene l’entusiasmo di Jella Lepman.

Non ho la pretesa di saper parlare di pace attraverso i libri per ragazzi, ma sento di calpestare delle macerie. Non vere carcasse di edifici o buche provocate dalle bombe, ma credo che oggi ragazzi e adolescenti camminino sulle macerie di una società culturalmente disastrata, quella nostra, quella italiana. Se nel ’46 Jella Lepman cominciava a istillare attraverso i libri per ragazzi l’amore per la lettura, aiutata dalle donazioni di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e altre nazioni, gettando basi solide dove crescere lettori, oggi noi viviamo un momento di abbandono e disordine, mentre in Germania (e altrove) continuano a dare alla letteratura per ragazzi spazio e alimento.

Abbiamo bisogno di prendere esempio da Jella Lepman e di farci contagiare dal suo entusiasmo per ricostruire. Ne vale la pena perché, oggi come allora, quando si radunano intorno ai buoni libri gruppi di bambini, ragazzi o adolescenti è evidente il risultato positivo. I buoni libri uniscono, affascinano, creano spirito critico e stimoli che possono avere effetto sulla realtà. I buoni libri educano al pensiero libero e infondono coraggio e forza alle idee. Tutte pratiche cui noi adulti siamo ormai disabituati.

Senza una politica adeguata a favore dei libri e della lettura, che coinvolga innanzitutto scuole e biblioteche, rimarremo sempre un popolo di lettori deboli e il nostro mondo della letteratura per ragazzi e adolescenti resterà pervaso dalla sindrome del provincialismo, specie se messo a confronto con altre nazioni in cui autori e case editrici sono ben considerati e riconosciuti.

Con entusiasmo impegniamoci nel nostro Paese perché i ragazzi e le ragazze incontrino la buona letteratura contemporanea nazionale e internazionale; perché chi scrive scegliendo come proprio lettore ideale un ragazzo o una ragazza possa vivere del proprio mestiere; perché i buoni libri tornino ad avere un valore riconosciuto e non minore di una ricarica del cellulare; perché la buona letteratura per bambini, ragazzi e adolescenti viva con la dignità che merita e il rispetto della critica internazionale.

Un ponte di libri di Jella Lepman ha suscitato in me questi pensieri e bisogni. Un libro necessario, entusiasmante e pieno di entusiasmo.

Jella Lepman fondò la Internazionale Jugendbibliothek, creò IBBY (International Board of Books for Young People) e istituì il premio Hans Christian Andersen considerato il Nobel della letteratura infantile.

Grazie a Sinnos Editrice per questa nuova edizione del libro con la curata e scorrevole traduzione di Anna Patrucco Becchi.