Pubblicato in: Pensieri canini

Come ti ammazzo la Umi…

La Umi mi preoccupa: ha la testa fra le nuvole. Qualche giorno fa si è buttata giù dal marciapiede. Mi sono fermato ad aspettarla perchè era finita lunga distesa per terra e ha dovuto rialzarsi. Ieri si è spiaccicata sulle strisce pedonali. Stavamo attraversando la strada e mentre una macchina si fermava per lasciarci passare, quella che veniva in senso opposto ha proseguito dritta.

WP_20151031_09_17_57_ProIo e la Umi abbiamo indietreggiato e mi sono innervosito non poco: imbecille di un automobilista non vedi che porto un’umana anziana al guinzaglio? Ti sembra corretto non fermati? Gli ho abbaiato. Avrei voluto correre dietro a quel pecorone di ferraglia bianca, avrei voluto strappargli gli pneumatici, masticarli bene bene e una volta ridotti a un chewing gum, appiccicarglieli tra il pelo. (… fa così schifo che devono tosarti per ripulirti, lo so per certo.)

La macchina successiva si è fermata e io ho proseguito fino al marciapiede e mi sono voltato: la Umi ha messo la zampa sinistra davanti a quella destra, poi ha spostato quella dietro avanti e si è annodata e sbilanciata e in un nanosecondo è finita lunga distesa neanche volesse nuotare a stile libero sulle strisce pedonali. I tizi al volante se la ridevano, ma io sono un cane e non rido. Meno male che la Umi, dato che non è provvista di pelliccia, è sempre imbottita con giacconi, sciarpe e scarponi e non si è fatta troppo male.

La Umi mi stava sgridando perché,  secondo lei, tiro al guinzaglio (gli umani se la prendono sempre con qualcuno per i propri errori e spessissimo noi cani ci andiamo di mezzo), quando si è fermata accanto a noi una pecora di ferraglia bianca con una ragazza carinissima dentro che le ha chiesto se si fosse fatta male. La Umi ha sorriso in modo rassicurante. Io ho abbaiato se potevamo adottarla quella ragazza dalla voce gentile.

Per tirare fuori la Umi dall’umore più nero basta una “gentilezza”. Pare che la “gentilezza” sia un dono molto prezioso e ricercato tra gli uomini, una cosa che in canino si traduce in dolci leccatine in punta di lingua e in gattese in un gorgoglio sommesso di prrr prrr chiamato fusa. Comunque la ragazza sarebbe piaciuta una sacco anche ai miei fratelli umani e soprattutto aveva fatto dimenticare alla Umi che mi stava incolpando per il suo tuffo imbarazzante. L’avrei adottata subito.

Abbiamo proseguito la nostra passeggiata e ho camminato al guinzaglio in modalità Beagle raffreddato (cioè: muto, sordo e cieco). Ero risentito, lo ammetto. Tirare IO quando andiamo al guinzaglio? Ma se la devo trascinare la Umi per quanto cammina lentamente!

Pubblicato in: Avvertenze ed effetti collaterali

I libri camminano da soli

libri camminano0002

I bei libri hanno gambe proprie e non hanno data di scadenza.

Ho incontrato un libraio e abbiamo cominciato a parlare di un mio libro e di come lui lo avesse portato nelle scuole e avesse parlato ai ragazzi attraverso le pagine. Io ascolto affascinata e commossa ogni volta che qualcuno entra in un mio romanzo e me ne parla. Ho la certezza solo in quei momenti di aver lanciato un’emozione come fosse un sasso in uno stagno, di aver prodotto qualcosa di vitale che ha generato cerchi concentrici attorno a una storia.

Di questi tempi, spesso i libri sono accompagnati dall’autore e portati per mano. Alle volte non si capisce bene se sia per la vanità di esibirsi dello scrittore, per una forma d’intrattenimento sociale o per una vera necessità di marketing.

Quando si tratta di promozione alla lettura tra i ragazzi, gli autori possono avere un gran peso poiché è opinione comune che i giovani non leggano. Quando mi chiamano nelle scuole, VOLO a parlare di libri e della passione per la lettura, ma la soddisfazione più grande arriva quando capisco che una mia storia si è fatta largo da sola tra le emozioni del lettore. Perché un libro, se è un buon libro, vive da solo e a lungo.

libri camminano0001

P.S. … vabbè può anche capitare che il Mostro Fuori Catalogo ci metta lo zampino e potremmo discute su quando dura “a lungo”, ma queste sono altre storie!

Pubblicato in: Fiutando Libri!

Fiutando Libri!

Non vorrei dire nulla. Di solito non dico nulla. Vorrei postare la foto della copertina di un libro e lanciare un messaggio come piace a me: un messaggio aperto.

WP_20151114_10_26_23_Pro
E invece spiego, perché ogni tanto bisogna.
Il libro, ieri, mi è stato donato (e già questo, per me, ha un significato); il libro è stato scritto da una (da-me-apprezzatissima) scrittrice francese che ha narrato storie diverse senza discriminazione alcuna; il libro è stato pubblicato da una piccola e coraggiosa (perché piccola) casa editrice con il benestare dell’autrice (indicazione importante).
Ieri, su un treno regionale stracarico di passeggeri, seduta sul seggiolino accanto alle porte, pigiata tra borse, odori, chiacchiere e avvolta dallo sferragliare dei vagoni e dalla luce giallognola, ho aperto questo libro e ho cominciato a leggerlo. Sono entrata in una bolla di serenità cullata dalle parole di Marie-Aude Murail che come in un romanzo raccontava con semplicità uno splendido personaggio e una storia. La pochade degli schieramenti non mi appartiene. La bellezza si può sporcare e la bruttezza esaltare. Tutto può accadere. Leggete quello che volete dietro questa foto, io ci leggo la convinzione che il bello e il bene sono dentro molte realtà diverse, ma esistono.

Leggi anche Miss Charity  oppure Gesù, come un romanzo.

…dalla voce di Livia Rocchi  Gesù, come un romanzo

Pubblicato in: Human English Version!

He’s just a dog…?

He’s just a dog. Yet I don’t like to humanize animals, even if today it’s quite natural: cartoons, books, games do it. It’s easy to forget the science called ethology  and play with imagination. I’m doing it too on my blog! And yet although I try to keep my feet on the ground and my head on my shoulders I can’t help been amazed by some of Bryce’s behaviors.

WP_20151031_09_18_25_ProI warmed a slice of pizza and I told to my son to take it. Ten minutes went by and then 15 and he totally forgot the pizza loosing his mind in his thoughts (homeworks, music, chat). Bryce, who followed carefully the event, stood up on his rear paws took the pizza’ sedge and brought the slice to his human brother. He put it at his feet and looked at him. He seemed to say:” Are you eating it? If you aren’t, I will”.
He could have stolen and eaten it: he is only a dog! But he didn’t: intelligence, sense of pack membership, dormant atavistic hunger? Who knows…

The fact remains: this behavior amaze and fascinate me at the same time. I would like to know what activated this behavior in Brik’s head, but I settle to look into his amber eyes which are telling thousand of stories, and his stracciatella-colored muzzle with his hanging tongue that makes him looking like he’s always smiling. It’s fine to know he is part of a family, ops…pack!

Sometimes I’m thinking that even if I can’t read Brik’s mind, he and the other dogs and cats can. It would be curious if they could understand our words or our feelings while we couldn’t decode their behavior. It would be weird to discover that they are the real advanced ones…
Obviously I’m only kidding…or not???

Italian version: è solo un cane…?