Pubblicato in: Avvertenze ed effetti collaterali

Narrazioni necessarie e il mestiere dello scrittore

Sabato scorso ero alla premiazione del Premio Salgari nella bellissima villa Rizzardi di Negrar a Verona. Durante gli ultimi mesi i tre finalisti hanno realizzato parecchi incontri con i lettori, gli studenti nelle scuole e i detenuti del carcere circondariale. È stata letta una lettera che un detenuto ha scritto a uno degli autori, il suo vincitore del Premio. Mi sono commossa, perfino l’autore chiamato in causa, Matteo Strukul, non trovava le parole per replicare, e non è persona cui mancano le parole. Mio figlio, che ha accompagnato gli scrittori nel carcere, mi ha raccontato che le discussioni sono state sempre molto interessate e ricche di contenuti. A parte il riferimento alla lettura come evasione, il carico emotivo della lettera era importante. Mi ha fatto riflettere quell’uomo e in generale l’incontro con l’autore tra le mura di un carcere.

Io credo nella forza del libri ben scritti, meno alle performance degli autori che li accompagnano.  A differenza di quello con i detenuti e nelle scuole, agli incontri con lo scrittore spesso partecipano poche persone, non tutte così interessate, se non quando sono coinvolti autori famosissimi.

Quando si diventa scrittori? mi viene da chiedermi. Aidan Chambers nelle Confessioni del giovane Tidman fa dire al protagonista (ma potrebbe essere lui a dirlo) che fino a quando non pubblichi un libro non sei uno scrittore. Vero. Come un attore ha bisogno di un pubblico per recitare, così lo scrittore ha bisogno dei lettori. Oggi si ha tutto e subito e pubblicare è semplice. Auto-pubblicazioni e piccole case editrici a pagamento imperversano ma non garantiscono lettori. Quindi direi che per diventare scrittore, checché se ne dica, bisogna anche essere testardi e tenaci e arrivare a essere selezionati da una casa editrice molto seria che abbia una buona distribuzione e creda nell’autore tanto da investire in lui fatica e denaro propri.

C’è una responsabilità nell’essere scrittori e nell’essere editori. Scrivere romanzi non è un hobby o un lavoro inutile. Le storie possono avere un grande potere, hanno un loro ruolo quando il lettore non è finto o pseudo-colto, ma ha davvero bisogno di una narrazione.  Quella lettera rendeva evidente quanto è potente un buon romanzo e come la parola scritta entri affilata nella vita di una persona bisognosa. Ma tutti possiamo aver bisogno di una storia. E forse inizialmente abbiamo più bisogno di buone storie semplici e avventurose, avventure reali o dell’anima, perché spesso leggiamo solo in situazioni di emergenza. Lì riscopriamo il valore di un libro. E non credo che unicamente le mura di un carcere circondariale creino situazioni d’emergenza e di bisogno.

Essere scrittore o scrittrice vuol dire fare un mestiere che ha un valore. Non è cosa così scontata da non doverla  ripetere. Come non lo è ribadire che lo stesso discorso vale per chiunque faccia un mestiere creativo.

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Fiutando libri e facendo un tuffo… tra i miei autori del cuore

Passare dalla Murail a Ness è stato uno shock. Un tuffo in un lago con l’acqua gelata. Due autori tanto diversi ma entrambi grandi.

Eppure, una cara amica libraia mi ha detto di un libro di Ness che le pareva costruito. Non ero d’accordo ma quella parola ha continuato ha ronzarmi in testa. Quel libro era forse costruito a meraviglia, Mentre noi restiamo qui un po’ meno. Ho grande stima di Ness, ma questo libro mi ha dato ha qualcosa meno degli altri. (A parte la nota finale dell’autore che trovo strepitosa).

Sarà che sono fissata con la questione età e che una collega scrittrice mi dice sempre: per quanto potremo continuare a scrivere per ragazzi o peggio per giovani adulti? Domandona piena di significati che divampano in mille direzioni diverse. Sarà che trovare la propria e la giusta dimensione di scrittrice è una solo una ricerca continua.

Comunque, ho la sensazione di poter contestualizzare questo libro e a me non piace farlo. È scritto per ragazzi? Un buon romanzo non ha età di lettura.

Mi sono asciugata e ho bevuto un tè caldo dopo quel tuffo in acqua gelata. Non mi sono scaldata del tutto, ma a Patrick vorrò per sempre bene. Chaos, rimane Chaos. Sette minuti dopo la mezzanotte, resta Sette minuti dopo la mezzanotte

Se con Ness ho fatto un tuffo in un lago dall’acqua gelata, con Confessioni del giovane Tidman sono affondata in una comodissima poltrona imbottita calda  e accogliente. Aidan Chambers ormai non si discute, si legge. La narrazione, sapientemente articolata, sembra uscire dalla bocca dell’autore. I suoi interventi verbali sono sempre precisi e ben calibrati. Questo libro non lascia nulla al caso e io come sempre ho ascoltato volentieri narrare la storia di Tidman. Ciò che mi ha colpito è il senso di autenticità che  pervade il romanzo. Una quasi biografia, forse, che rivela l’onestà profonda dello scrittore nei confronti del lettore.

Pubblicato in: Fiutando Libri!

Fiutando libri e addentando un Croque monsieur!

Stamattina per colazione avrei voluto un delizioso Croque monsieur, ma mi sono dovuta accontentare di pane, burro e marmellata. Pazienza!

Christophe Léon mi tiene sul filo del rasoio e colpisce duro, Marie-Aude Murail mi strappa un sorriso pensieroso, di quelli che friccicano (come diremmo a Roma) sulle labbra e poi esplodono con un tuono nel cuore e nella testa.

“Tutti muoiono a questo mondo. Non vale neanche la pena di nascere. Su questa riflessione incoraggiante, Violaine spalancò gli occhi. Ecco, era mattina, lei era incinta per tutto il resto della giornata.” da La figlia del dottor Baudolin di M.A.Murail.

Letti e amati tutto d’un fiato: Champion (Camelozampa Ed.) e Spazio aperto(Sinnos Ed.) di C.Léon e La figlia del dottor Baudolin di M.A.Murail.

E mi viene spontanea una riflessione: perché quando la fantasia e le emozioni dei narratori possono essere infiniti, le pubblicazioni si copiano, rincorrono e si sfidano spesso sugli stessi format o temi? D’accordo il mercato è il mercato e ha le sue leggi che io non capisco, ma poi, a ben guardare, la buona letteratura da leggere c’è.

Le mie letture continuano, a presto!

P.S. Niente recensioni, ma solo i miei libri del cuore sul blog di Brik, è bene ricordarlo!