I bei libri hanno gambe proprie e non hanno data di scadenza.
Ho incontrato un libraio e abbiamo cominciato a parlare di un mio libro e di come lui lo avesse portato nelle scuole e avesse parlato ai ragazzi attraverso le pagine. Io ascolto affascinata e commossa ogni volta che qualcuno entra in un mio romanzo e me ne parla. Ho la certezza solo in quei momenti di aver lanciato un’emozione come fosse un sasso in uno stagno, di aver prodotto qualcosa di vitale che ha generato cerchi concentrici attorno a una storia.
Di questi tempi, spesso i libri sono accompagnati dall’autore e portati per mano. Alle volte non si capisce bene se sia per la vanità di esibirsi dello scrittore, per una forma d’intrattenimento sociale o per una vera necessità di marketing.
Quando si tratta di promozione alla lettura tra i ragazzi, gli autori possono avere un gran peso poiché è opinione comune che i giovani non leggano. Quando mi chiamano nelle scuole, VOLO a parlare di libri e della passione per la lettura, ma la soddisfazione più grande arriva quando capisco che una mia storia si è fatta largo da sola tra le emozioni del lettore. Perché un libro, se è un buon libro, vive da solo e a lungo.
P.S. … vabbè può anche capitare che il Mostro Fuori Catalogo ci metta lo zampino e potremmo discute su quando dura “a lungo”, ma queste sono altre storie!