I Border Collie non sono solamente cani, ma can-gatti a mio parere. Uniscono fedeltà e indipendenza, intelligenza e sensibilità e sono opportunisti quanto basta. Leggo che sono tra i cani più abbandonati e ne capisco il perché visto che vivo con uno di loro da tre anni. Io pensavo di accogliere un cane, mi sono ritrovata con un border e ho finito per innamorarmene perdutamente. Questi cani sono una sfida, come lo è una qualunque intelligenza diversa. La sfida è superare la barriera della comprensione. Quella barriera che c’è tra la mente umana e quella canina, quando si trova un varco e si dialoga si compie un piccolo miracolo. Lo sa bene chi lavora con i cani: chi li prepara per la pet teraphy o per il salvataggio o la ricerca sotto le macerie. Lo sa bene chi ha un gregge di pecore o mucche o chi fa sport cinofili. La qualità della relazione, sia chiaro, dipende solo dagli umani, mai dai cani. Ci si deve lavorare e trovo che sia una palestra interessante per qualunque persona voglia superare i linguaggi e gli argomenti di comunicazione più comuni. Molti arricceranno il naso davanti a queste righe ma io credo che questo esercizio di dialogo con il cane sia utilissimo oggi e confermato da secoli di collaborazione uomo-cane. Chiunque prenda un cane o un gatto non sa quello che perde a non cercare di conoscerli a fondo. Non c’è nulla di più bello di un incontro. L’incontro con specie, culture, opinioni diverse soddisfa, ingrassa e lubrifica l’intelligenza!
L’emozione più grande rimane quel contatto impercettibile, quel breve momento in cui la mente umana e quella canina dialogano. Mi spiegavano vari metodi per insegnare al brik a indietreggiare a comando, ma io non ci riuscivo. Allora ho smesso di ascoltare gli altri e ho cominciato a osservare lui. Ho trovato un momento nei nostri giochi in cui indietreggiava spontaneamente. Ho lodato e premiato quel comportamento preciso e poi gli ho associato una parola. Bryce ha cominciato a indietreggiare in relazione a quella parola. Al mio grande entusiasmo si è associata la sua grande felicità. Era felice di aver capito, quanto io di essermi spiegata! Eseguiva e scodinzolava e mi guardava con i suoi occhi allegri. Il mio era un “giochino sciocco”. ma ai cani piace da sempre sentirsi utili. Credo che sia questo ad averci dato la possibilità di averli accanto come generosi collaboratori.
Giuli
in questo tripudio di intelligenza canina è possibile far intervenire anche un povero gatto?Lochi dice di sentirsi molto simile a Brik…lecca i piedi dell’umana fino allo sfinimento ,si rende utile cacciando zanzare e mosche vuole giocare nei momenti più improbabili certo non appartiene a una nobile razza come Brik ma per fortuna non lo sa!!
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Benvenuta Anna Maria! Vuoi sentire qualche opinione felina? Sarai accontentata! Stay Tuned! Infinite coccole a Lochi… ( e non voglio sapere l’origine di questo nome 😉 )
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L’origine del nome è evidente(ricordi il mostro scozzese?).Lochi comunque si sente bellissima,,,non so Brik,ma lei approfitta di ogni specchio per guardarsi,vuole la spazzola pensando che una strigliata migliorera’ la sua immagine…. vorrei pubblicare la sua foto,,ma non vorrei spaventare i tuoi amici impressionabili
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Lei è bellissima! 😉
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