Io e Bryce siano andati a prendere suo fratello umano in un quartiere di Verona dove non passavamo da tempo, un quartiere pieno di cani. Una volta scesi dalla macchina ci abbiamo messo quindici minuti buoni per fare cinquanta metri. Bryce ha annusato con attenzione ogni foglia di siepe, tronco, palo della luce, macchiolina sull’asfalto: se fosse passato alle sue spalle un elefante non lo avrebbe né visto né sentito. Avete presente quel tipo che cammina con un libro in mano e non vede quello che accade accanto a lui tanto è concentrato sulla lettura? Ecco ognuno ha il cane che si merita e io dovevo portami un libro.
