Come faccio a fare gli auguri di buon Natale?
(Ascoltate e continuate a leggere 🙂 )
“It’s not time to make a change – Just relax, take it easy”
Una volta si poteva festeggiare perché non si sapeva nulla, il mondo era piccolo intorno a noi. Nelle difficoltà ci si univa e ci si aiutava, c’erano le chiavi sulla porta di casa, ci si conosceva tutti o quasi. Eravamo un solo panettone pieno di uvetta e canditi.
“You’re still young, that’s your fault – There’s so much you have to know”
I bambini, loro sì, possono festeggiare, loro vivono un mondo bambino. Possono sognare e ignorare: non sanno ancora tutto. Vivono nel pandoro soffice e spolverato di zucchero a velo.
“All the times that I’ve cried – Keeping all the things I knew inside – And it’s hard, but -it’s harder – To ignore it”
Io, adulta, come faccio a festeggiare ignorando la morte di tanti ragazzini, la schiavitù e la violenza sulle donne e sulle bambine? Le mutilazioni e le feroci morti inutili? Come posso ignorare esseri viventi ingabbiati, torturati, divorati senza pensare al loro cuore che batteva, ai loro occhi che nascondevano paura e rassegnazione, al loro essere nati, senza saperlo, solo per essere consumati. Nessun ciclo della vita per alcuni. Niente etica nella morte, niente dignità tra gli uomini. Che faccio: addobbo l’albero? Siamo torrone incenerito, carbone amaro e polveroso.
“Find a girl, settle down – If you want, you can marry – Look at me, I am old – But I’m happy “
Eppure è Natale, non si può dimenticare. La natalità è la scintilla della creazione che assomiglia a quella dell’immaginazione. E ci vuole immaginazione per una vita che si rinnova instancabile, nonostante tutto, negli esseri umani, negli animali, negli alberi e nei fiori. Né padri, né madri, indiscriminatamente siamo tutti genitori di semi di stelle luminose oppure oscure. Tanti doni in uno: la vita che è colostro al sapore di vino moscato.
“I was once like you are now – And I know that it’s not easy”
Ho fatto nascere le mie stelle, le ho allevate a tè, latte e buone parole, spostate di tana in tana trattenendole per la collottola per non far loro del male e adesso vanno e sono meravigliose, scaldano il cuore. E non è tutto: alcune mi scodinzolano attorno, altre fanno nido sul mio grembo con fiducia, altre saziano lo sguardo, verdi e legnose o esili e profumate.
“To be calm when you’ve found – Something going on – But take your time, think a lot”
Solo la vita posso festeggiare, ogni giorno e ogni Natale, il bambino che non è ancora nato, un fiore che non s’è seccato, un randagio sottratto alla fame, un sogno a qualcuno regalato. Piccoli morsi natalizi possono saziare e solo pensando in PICCOLO posso festeggiare: panforte e pasta di mandorle!
Buon Natale dalla Umi e dal Brik
…auguri sinceri di Buona Vita, quindi, sulle note di “Father and Son” di Cat Stevens, a tutti gli esseri viventi a due e a quattro zampe, con radici oppure no.
Ho appena scoperto il tuo blog e lo adoro! Bellissimo! Inizierò a seguirti, se ti va magari ho anche io qualcosa da raccontarti! 🙂
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